12 aprile


1908
La bestia nera di Bruges

Molti cittadini di Francia si chiedevano che motivo ci fosse per allestire una rappresentativa nazionale di football. Perché si ponevano – scuotendo la testa mentre sfogliavano i giornali dove le notizie di sport guadagnavano sempre più spazio - questa domanda? Semplice: nel gioco del pallone la Francia subiva scoppole ripetute, riuscendo a vincere solo un paio di volte e del tutto casualmente contro la Svizzera. Erano disdicevoli e disonorevoli passivi a doppia cifra, in alcune circostanze. E allora ci riprovano contro il Belgio, a Colombes, nello stadio appena acquistato da Le Matin. Ma a Robert de Veen (foto) basta meno di mezz'ora per mettere in fuga parecchi dei 498 spettatori presenti. De Veen giocava nel FC Brugeois. Scese in campo sette volte contro i francesi, e tredici volte li castigò.
Un serial killer, degno di Simenon.
La preistoria del football internazionale è poesia dei numeri primi.
Tabellino | Robert de Veen: carriera internazionale

1948
L'antipatico

Nasce, a Viareggio, Marcello Lippi. Giocatore discreto, allenatore di grande successo. Trionfi nella Juve, e il quarto titolo mondiale con l'Italia. Un grande, senza dubbio. Ma anche un grande antipatico. Una primadonna, a scapito dei suoi giocatori. Ma anche uno senza peli sulla lingua. Come quando non riusciva a cavare un ragno dal buco, allenando la Beneamata. Era il 2 ottobre del 2000, e l'Inter aveva buscato a Reggio Calabria: "se fossi il presidente manderei via subito l'allenatore, poi chiamerei i giocatori e li attaccherei tutti al muro e gli darei dei calci in culo a tutti". Un ruvido gentleman.


1987
Un partido para olvidar

Strana formula, quella escogitata per la Primera División 1986-87. Le prime sei classificate si portano dietro i punti conquistati e rigiocano tutto in un nuovo girone de la muerte. Iniziano Real e Barça al Bernabéu. Sono divise da un solo punto. "El Barça fue recibido con una fuerte pitada, pero al final los reproches fueron compartidos por ambos equipos al ritirarse del campo" (Mundo Deportivo). Già. El Clásico finisce a reti bianche: evento rarissimo. In sostanza, "un partido para olvidar". 



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