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25 febbraio


1882
Il giorno di John Price

Eh già. In cinque anni di attività internazionale i Dragoni gallesi avevano raccolto una sola (ma notevole) soddisfazione: battere l'Inghilterra (modesta) a Blackburn, l'anno precedente. I quattro test-matches fin lì organizzati a Wrexham, contro scozzesi e inglesi, erano coincisi con altrettante batoste. Si prova allora con l'Irlanda (è il primo confronto tra le due rappresentative), e finalmente per gli appassionati che gremiscono il Racecourse è una giornata da ricordare. Un notevole 7-1, da intestare soprattutto a John Price (nella foto, il penultimo a destra), attaccante del Wrexham che cala un bel poker. Unico giorno di gloria di una modesta carriera.
Tabellino | Profilo di Price

1976
Il predestinato

A un esordiente, l'Estadio Centenario dovrebbe - come minimo - far tremare le gambe. Fu per il baricentro basso, per incoscienza o per già matura coscienza di sé, che a Zico le gambe non tremarono affatto. Finalmente una partita nella Seleçao, l'unico del Flamengo reclutato da Osvaldo Brandão. Il Brasile di quegli anni non era una banda di fuoriclasse; lui poteva diventarlo. Gli occorreva darne dimostrazione, e la diede. Un colpo dei suoi, un colpo divenuto classico: il calcio da fermo fuori dall'area, il pallone che curva la sua traiettoria e placido si deposita alle spalle del portiere. Già. Battesimo con gol decisivo: tipico dei predestinati.
Tabellino (sub data) | Highlights

18 febbraio

1951
La mejor cabeza de Europa

A Chamartín c'è parecchia gente, anche se è solo un test-match e l'avversario  della Roja non è di particolare richiamo. Nella commissione tecnica ora c'è anche Paulino Alcántara - il filippino naturalizzato catalano, pardon spagnolo, sì proprio lui, la grande stella del Barça di qualche anno or sono - e dunque ci si può aspettare una festa di gol. Sono tempi in cui il terrore dei portieri iberici è un basco, nome lungo (Telmo Zarraonandia Montoya, abbreviato in "Zarra": foto) ma colpi brevi e letali. Fino ad anni molto recenti, nessuno aveva segnato più di lui nel campionato di Spagna. Un'iradiddio. Infatti la Spagna vince sei a tre. Quanto a Zarra, chiedete pure referenze sul suo conto ad Adolf Hug, allora portiere del Locarno. Il basco, in quella partita, lo infilzò quattro volte, e lui non fu mai più chiamato a difendere la verginità elvetica.
1882
Il 'massacro' di Bloomfield

Per la prima volta scende in campo un XI che rappresenta la nazione irlandese. Ospita, a Belfast, per un friendly match, l'Inghilterra. Non c'è storia, non c'è partita. Non è nemmeno un allenamento. Finisce tredici a zero. Brillano le stelle dell'Aston Villa, Oliver Vaughton (nella foto) e Arthur Brown, che scuotono la rete, rispettivamente, cinque e quattro volte.
Tabellino






Daily Mail
1987
A proposito di quaterne

Gary Lineker, si sa, amava le abbuffate. Gli piaceva infierire. Doppiette, triplette a gogò. Ovunque. Anche con la maglia di Albione, la quale di solito appesantisce le gambe e inibisce la sinapsi dei pedatori che la indossano. Gary faceva eccezione. E - inoltre - si esaltava nelle grandi arene. D'accordo, per l'amichevole invernale tra Spagna e Inghilterra il colpo d'occhio del Bernabéu non è gran cosa, ma il centravanti di Leicester non ha davvero passione per questi dettagli. Tra le due squadre (a quell'epoca) più perdenti del mondo, hanno la meglio gli ospiti. Quattro a due, e quattro gol di Lineker in mezzora e poco più. Oh my God!