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20 febbraio

1921
Quella prima volta a Marsiglia

Solo una volta la Francia giocò allo Stade de l'Huveaune, arena dell'Olympique Marseille. Ebbe di fronte l'Italia, per un confronto ormai quasi classico. Dicono le cronache che i francesi dominarono il campo nel primo tempo, finito avanti di un gol. Ma nel secondo la truppa azzurra si riscosse, rimontando e vincendo la partita (decise il genoano Aristodemo Santimaria - nella foto), stabilendo un'egemonia sui confinanti che non verrà intaccata fino a tempi assai recenti. Prima vittoria italica in terra franzosa.
Tabellino

1940
Il lavativo

Nasce, a Londra, Jimmy Greaves. Per dire: a ventuno anni avrà già segnato cento gol in First Division. Chelsea e Tottenham saranno le sue squadre, con breve parentesi al Milan (dieci partite, altrettanti gol) e un'ultima stagione (poco più che trentenne) a Upton Park. "Un abilissimo stilista, ma un gran lavativo", fu il giudizio di Brera. Appese le scarpe al chiodo, farà fatica a contare i propri gol; ma le appenderà vicino alla foto della Coppa del Mondo che vinse nel 1966.

Mazzandro e Domingo
1971
Dopo i pomodori, gli agrumi

I paradossi del calcio italico. La nazionale di Valcareggi, campione d'Europa e vicecampione del mondo, non fu molto apprezzata in vita. Così, dopo i pomodori al ritorno dalla leggendaria spedizione messicana, ecco gli agrumi a Cagliari. Per la prima volta a Cagliari, in un'amichevole contro la Spagna, gli azzurri scendono in campo senza un sardo, senza un solo uomo che militi nella squadra campione d'Italia. Riva si era immolato a Vienna. Domenghini è in panca, il che indispettisce ancora di più il pubblico - al suo posto, in posizione di ala destra, c'è Mazzola, "fischiatissimo come un ladro di maglia". Così i cagliaritani parteggiano per la Roja, guidata da Ladislao Kubala, che chiude il primo tempo sul due a zero. Confuso forcing dei nostri nel secondo tempo, svantaggio solo dimezzato. "E' caduta una stella, è finita la fortuna, anch'essa stanca di concedere i suoi favori a gente che ne ha goduti fin troppi": così intonava il De profundis Giovanni Arpino. "E ora non ci si venga a dire che si trattava di un incontro amichevole: questo è un incontro storico. Si scende dal vecchio carrozzone per salire su uno nuovo, anche se costa doverlo aspettare qualche minuto di più alla fermata". L'attesa si protrasse, per qualche anno.
Cineteca

1979
Addio al Paròn

Si spegne, a Trieste, Nereo Rocco, grandissimo interprete del calcio all'italiana, artefice del primo ciclo europeo del Milan. "Un uomo diverso da com'è stato raccontato. Timido, rispettoso. Sembrava burbero ma non lo era, ogni tanto gli scappava una battuta in dialetto ma era un uomo colto, che non diceva mai nulla di banale. Parlava volentieri con noi, ma non aveva mai il coraggio di avvertirci: oggi stai fuori" (Giovanni Trapattoni).



1° marzo

1921
L'uomo giusto

Dopo la breve parentesi di Daniel Burley Woolfall, uomo della Football Association inglese, un francese torna a guidare la FIFA. Si tratta, naturalmente, di Jules Rimet, il grande escogitatore. Resterà sul cadregone fino al 1954, scendendone solo dopo che la quinta Coppa del Mondo ideata da lui (e che a lui era intitolata dall'edizione del 1950) verrà consegnata alle tabulae sacre. Per una volta lo si può dire: fu l'uomo giusto nel momento giusto nel posto giusto.



1967
Il torero

L'Inter che s'affaccia sulla primavera del 1967 sembra tornata la vecchia cinica, imbattibile compagine che alzò la coppa per due stagioni consecutive. Liquida il Real in scioltezza al Bernabéu, dopo averlo matato a San Siro. Un gol per tempo, e i centoventimila tacciono, furenti e delusi. Insomma, un quarto di finale che non regala emozioni. Dicono tuttavia le cronache che un fatto curioso si verifica, interrompendo il monotono monologo nerazzurro. Intorno alla metà del secondo tempo, "eludendo i servizi di vigilanza, uno spettatore riesce ad entrare in campo, dirigendosi verso l'arbitro: l'intruso tiene fra le mani una muleta - il drappo rosso che i toreri usano per le corride - e, giunto vicino al signor Dienst, si produce in alcune mosse tipiche del toreador che aizza il toro. L'arbitro non si lascia impressionare, trattiene il 'finto torero' finché la forza pubblica interviene ed allontana l'intruso e qualcun altro che l'ha seguito" (La Stampa, 2 marzo 1967). Insomma, Dienst non è stato al gioco, sicché dagli spalti scende qualche fischio, e lentamente la partita si spegne. Nessuno ancora lo prevede, ma è stata l'ultima grande impresa dell'Inter di HablaHabla (foto).

1980
Il grande Dixie

Gli cedette il cuore a Goodison Park, durante un Merseyside derby. Noto col soprannome di "Dixie", William Ralph Dean fu una stella di prima grandezza nel football inglese dei 1920s e 1930s. Spese i propri anni migliori nell'Everton, trascinando i Toffees a traguardi importanti, in anni di montagne russe. E' considerato dai suoi fans il più grande cannoniere britannico di tutti i tempi


  • Vedi anche le partite del 1° marzo in Cineteca