12 gennaio

1969
Il tordo scagliato da Amarildo

"Come nelle praterie si cattura al laccio il puledro scalpitante in libertà, così Amarildo (e la Fiorentina) ha imprigionato il generoso Pisa, costringendolo ad una resa che probabilmente avrebbe potuto evitare senza quella punizione paradossale e assassina. Si gioca da trentasei minuti, in un clima che è ardente per il fiero campanilismo, ma mai torrido. Gasparroni interviene brusco sul brasiliano, una diecina di metri prima del semicerchio dell'area dei pisani che giocano in maglia rossa. Dunque, siamo a una trentina di metri dalla porta. Lo stesso Amarildo calcia la punizione. Parte una traiettoria pazza. Il pallone si impenna alto e appare quasi destinato a sorvolare abbondantemente la traversa, quando improvvisamente, come un tordo fulminato al volo, cambia rotta, si avvita per l'effetto che gli è stato impresso dal funambolico "garoto" e piomba proprio alla confluenza dei legni, alla sinistra di Annibale. Questi scatta disperato, riesce ad arrampicarsi fin lassù, sembra persino toccare o almeno sfiorare la palla, ma questa gli frulla tra le dita, il palo e la traversa, e gli rimbalza beffarda nella rete" (Mario Pennacchia, Corriere dello Sport, 13 gennaio 1969). La prodezza del brasiliano (di cui purtroppo non vi è testimonianza filmata negli archivi, per quel che sappiamo) valse ai Viola la testa della classifica. Iniziava una lunga volta con Cagliari e Milan per la conquista del titolo



1936
Olandesi maramaldi

"Giocare come ha fatto l'équipe di Francia questa partita, è davvero la negazione del football. E' dimenticare il senso profondo del gioco di squadra". Lo dice un francese (vedi) su un giornale francese. Anche alla stampa italiana piace soffermarsi sull'evento. "Fin dall'inizio è apparsa evidente la superiorità degli ospiti, i quali con un gioco senza eccessivi fronzoli, ma robusto e basato su passaggi rapidi e precisi, hanno ben presto sconvolto la difesa francese, la quale, dopo avere resistito a mala pena il primo tempo, ha ceduto di schianto nella ripresa provocando il tracollo della squadra" (Il Littoriale). Il risultato è tennistico e per pudore lo omettiamo. Domina la scena Elisa Hendrik "Beb" Bakhuys (foto), a quei tempi in forza al Den Haag: tripletta. Un dilettante, certo. Ma i suoi numeri dicono che vedeva bene (anzi: benissimo) la porta. Cercherà fortuna proprio in Francia, trovandone poca.
Tabellino | Video (Bild en Geluid) | Bakhuys: profilo e carriera Orange


1941
Peppinorossonero

Dirà di aver commesso il più grande errore della sua vita. Avrà pensato: piuttosto che appendere le scarpe al chiodo, meglio giocare nel Milan. Anzi, nel Milano, come il club era stato ridenominato in omaggio alla xenofobia di regime. Esordisce a San Siro, contro la Juventus, con la fascia di capitano. E' sempre un asso, anche se appesantito e giù di forma.


2009
Il goleador più sfortunato di tutti i tempi

Si spegne a Itaperuna, all'età di 85 anni, Albino Friaça Cardoso, semplicemente Friaça. Per quasi sessant'anni avrà pensato, ogni giorno, a quel gol, l'unico che lui segnò per la Seleçao. Lo fece al Maracanã, il 16 luglio 1950. Era un attaccante veloce, capace di giocare in tutte le posizioni; ma, da allora, si ricordano volentieri di lui solo quelli che abitano a sud del Brasile, a est dell'Argentina, a nord del Rio de la Plata.
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