Il football non era nelle sue corde
Nasce, a L'Aja, François Menno Knoote. E' il primo olandese scritturato dal Milan, e lui è ben contento di venire a Milano. In effetti, gli interessa diplomarsi al Conservatorio, vede per sé un futuro da cantante e non da pedatore. Quindi si allena poco e gioca meno: teme di danneggiare le corde vocali. Si narra di una partita in cui, appena venne a piovere, andò a rifugiarsi negli spogliatoi rifiutandosi di tornare in campo. Peccato: pare avesse talento. Due apparizioni in rossonero, uno scudetto.
1931
Silvio e Peppino
Alla seconda di ritorno l'Ambrosiana è molto mal messa in classifica, e solo quattro squadre si trovano in condizioni peggiori. Il titolo conquistato l'anno precedente ha inebriato la squadra, e il rendimento è scemato. All'Arena sono di turno i bianchi di Vercelli, che hanno tra le fila un diciottenne di cui bene si dice: Silvio Piola (foto). E' lui, dopo un quarto d'ora, a schiodare il match. Meazza non gradisce, e nel giro di pochi minuti ne fa due (il secondo mirabolante). Silvio prende nota. Anche oggi ha imparato qualcosa.
1967
La svolta mediatica
Andata dei quarti di Coppa dei Campioni a San Siro: la sfida è epocale, Inter contro Real Madrid. Televisioni di tutto il mondo collegate: per il massimo torneo continentale è il giorno della svolta mediatica. I detentori spagnoli, lo squadrone di HH. Prezzi dei biglietti alle stelle, lo stadio non si riempie. E la partita non è granché: tanti celebrati assi, un solo gol, e come spesso capita intestato alla figurina meno famosa: Renato Cappellini.
Cineteca
1984
Il regista terzino
Nel Deutsche Fußballnationalmannschaft fa capolino un ventiquattrenne del Kaiserlautern: è il regista, ma gioca sul lato sinistro della difesa; col piede mancino telecomanda il pallone. Accade a Varna, nello stadio intitolato a Yuri Gagarin, per un'amichevole tra Bulgaria e Germania. Si sta parlando di Andreas Brehme. Di quell'XI sarà una colonna per dieci anni. Un lungo volo nello spazio, di cui tutti ricordano il gol segnato su calcio di rigore nella finale di Italia '90.
1990
Full Metal Jacket
Si spegne, a Belo Horizonte, Dorival Knipel. Era un centrocampista di stazza, divenuto portiere e soprannominato Yustrich per la somiglianza del suo cappellino con quello che indossava un famoso arquero del Boca. Giocò soprattutto nel Flamengo, poi allenò numerosissimi XI brasileri. Peggio che un sergente di ferro; minacciava i pedatori col revolver, si azzuffava, litigava con tutti. Le caserme erano, al confronto, un paradiso.
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