1949
Applausi a Chamartín
Applausi a Chamartín
C'è grande attesa a Madrid, e il tutto esaurito a Chamartín. L'España si misura con i campioni del mondo, nessuno vuole perdersi la sfida. Pozzo, dal canto suo, coglie l'occasione per misurare lo spessore di alcuni giovani: Becattini, Lorenzi, Amadei, tutti e tre all'esordio. Così, del Toro ne schiera 'soltanto' sei: Bacigalupo, Ballarin, Rigamonti, Castigliano, Menti e Mazzola. L'Italia vince facilmente (tre a uno). Per Valentino e i suoi compagni sono gli ultimi applausi in maglia azzurra.
1963
Giacintone
Tabellino
Giacintone
Lo spilungone che gioca sull'out di sinistra sarebbe un terzino. Ma occorre stare attenti: è fortissimo sulle palle alte, è veloce, va di frequente all'attacco. Soprattutto quando gli attaccanti non riescono a far gol (e lui ne fa, eccome): così l'ha impostato il Pepp Meazza nelle giovanili dell'Inter. Edmondo Fabbri lo porta in Turchia, retour-match di un preliminare in cartellone per il Campionato europeo. C'è da difendere un comodo sei a zero. L'Italia vince, ma delude. Giacintone Facchetti è ancora timido, ma era facile prevedere che quella maglia nessuno gliel'avrebbe sfilata per molti, moltissimi anni. "Ho vissuto con Facchetti cento e più partite in azzurro, io attaccante lui capitano. Giorni belli e meno belli ma comunque con una costante: Giacinto era una persona straordinaria, pulita, onesta. Per noi tutti era un esempio, un punto di riferimento costante, era il nostro angelo" (Gigi Riva).
1976
Michel & Michel
Michel & Michel
Uno in panca, l'altro in campo. Al Parco dei principi. Di fronte i cecoslovacchi, cioè i futuri campioni d'Europa (mancano pochi mesi): ancora non lo sanno, probabilmente non osano nemmeno pensarlo. Michel Hidalgo e Michel François Platini, invece, lo diventeranno di lì a otto anni; e quella lunga cavalcata, fatta di applaudito calcio-champagne, ubriacherà la nazione portandola dove non era mai stata; nell'élite del calcio mondiale. Michel brinda all'esordio con il gol del due a zero; e pace se i cechi, prima del 90°, riescono ad acciuffare il pari.
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Un torrente de goles y alegrìa
Non erano state prolifiche, le prime apparizioni di Raúl González Blanco nella Roja. Giovane asso del Real pigliatutto a cavallo dei millenni, dopo venti partite può vantare la miseria (per lui) di cinque gol. La Spagna però va bene, è lanciata verso la qualificazione all'europeo belga-olandese. Al Mestalla ospita la nazionale austriaca forse più derelitta di sempre. Umiliazione è dire poco: nove a zero. Raul si esalta, e quattro palloni finiti alle spalle del malcapitato Wohlfarth (foto) sono firmati da lui. "Un torrente de goles y alegrìa", sottolinea Mundo Deportivo.