L'armata calédone espugna Bramall Lane
Quattro nazioni, dal 1872, si contendono l’egemonia annuale nel calcio britannico, cioè – a sentir loro – nel football di questo e di tutti i possibili mondi. Oggi si gioca, sfide decisive sono in programma. La poderosa Inghilterra è attestata a Sheffield, già di prima mattina e da molto lontano si odono le cornamuse e quell'orrenda melodia di Brosnachadh Bhruis. Gli albionici se ne infischiano della scaramanzia. Esattamente dieci anni or sono avevano affrontato gli scozzesi proprio qui, a Bramall Lane. Era solo un test-match, ma furono duramente sconfitti. Perché stupirsi, in fondo. Accadeva, accadrà ancora, e non di rado. Attardata dopo quarantacinque minuti, la Tartan Army rinviene di prepotenza e di fretta. A mezz’ora dal novantesimo (dunque a un'infinità di tempo dalla fine della partita) Robert 'Bobby' Walker, implacabile cannoniere degli Hearts di Edimburgo, insacca il due a uno. Poi è la solita strenua, indomabile resistenza calèdone. La British Home Championship finisce con tre squadre a pari punti: Inghilterra e Scozia, naturalmente, ma anche l’Irlanda. Per regolamento, tutte e tre sono proclamate campioni. Meritavano, d'altronde.
E per i dragoni gallesi avanza qualcosa? Sì, un cucchiaio di legno.
1909
Clube do Povo
Tre ragazzi di San Paolo si trasferiscono a Porto Alegre, siamo ai primi del Novecento. Hanno una smodata passione per il football; forse non abbastanza talento, bussano ovunque ma nessun XI li accoglie. O forse hanno il torto di arrivare dal Nord. Non si scoraggiano. Fanno da sé. Nasce così un club che vivrà una storia importante, fatta di pochi ma intensi momenti di gloria: lo Sport Club Internacional, appunto, di Porto Alegre.
1948
Passeggiata a Colombes
Monsù Poss porta gli azzurri, cioè sostanzialmente il Torino, a Parigi. Amichevole di routine con i galletti. Alla vigilia, in perlustrazione sul campo di Colombes, il commissario mostra ai suoi uomini la porta in cui nel 1924 Baloncieri fece un gol olimpico e decisivo a Zamora. Decide anche di usare lo stesso spogliatoio di quell'ormai lontanissimo giorno. E' scaramantico, ma non è detto che tema davvero di perdere. Vuole solo caricare la truppa, è tutta gente che di esperienza internazionale ne ha ancora poca. La stampa francese auspica e prevede una vittora che avrebbe eco mondiale. Difatti. Gli azzurri passeggiano: tre a uno.
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