Epifania dell'Italia
Epifania della nazionale italiana. All'Arena civica, in maglia bianca; di fronte c'è la debole équipe che rappresenta il football di Francia (sì, maltrattavano il pallone anche loro, poveracci), valeva davvero la pena di invitare i cugini. Squalificato il blocco dei vercellesi [vedi: il rifiuto di disputare lo spareggio costò loro la sanzione], l'XI è zeppo di pedatori militanti nei club di Milano. Fu un comodo successo - sei a due, principale protagonista Pietro Lana (foto), primo ad entrare "nell'albo dei cannonieri azzurri" -, ed "ebbe l'effetto di suscitare euforia in un ambiente di per se stesso incline alle repentine esaltazioni e ai facili scoramenti" (Antonio Ghirelli). Difatti, a distanza di pochi giorni, ci penserà la forte Ungheria a ridimensionare les italiens. Dalle stelle alle stalle.
Tabellino
C'è un vecchietto in Danimarca
Per uno come lui, non è detto che Copenaghen fosse il posto migliore dove togliersi definitivamente di dosso la maglia dei Three Lions. Difatti non l'aveva programmato: fu Walter Winterbottom a non chiamarlo più, per tutte le partite successive. Largo ai giovani: quarantadue primavere sulle spalle possono giustificare il turn-over. Non che fosse scaduto di condizione, anzi: Stanley Matthews era ancora brillante, e nei match di qualificazione al mondiale di Svezia aveva dato il suo più che onesto contributo. Tant'è. Vince - anzi stravince - la sua ultima partita, e saluta senza salutare avendo raccolto la miseria (tutto sommato, per uno così longevo) di 54 caps.
Il paradiso in attesa dello United
Uno era grande amico e sodale di Bobby Charlton - si mise in affari con lui quando la spelacchiata leggenda traslocò a Deepdale; l'altro era sopravvissuto al disastro di Monaco, giocò ancora a lungo nello United, ed è fra i pedatori che possono vantare più di 500 presenze nel club. Rispettivamente: David Sadler e William Anthony ("Bill") Foulkes. Eclettico l'uno (poteva indifferentemente giostrare da difensore centrale, da centrocampista e da punta), solido centre-back l'altro. Non godevano di grandissima considerazione internazionale; in due raccolsero la miseria di cinque caps nella rappresentativa di Sua Maestà. Furono loro però che, in cinque minuti e sullo scorcio di partita, raddrizzarono la barca dell'UTD, che i Blancos avevano cannoneggiato nel primo tempo, vanificando in potenza lo striminzito 0 a1 subito nella semifinale di andata della Coppa dei campioni a Old Trafford. Una scomposta zampata sottomisura di Sadler (foto) e un diagonale velenoso di Foulkes (su assistenze di George Best) impattarono il Real. Gli inglesi volavano in finale, preparandosi a scalare il paradiso del football europeo.
Cineteca
Lonely Boy
L'ultima stagione di Johann K al Rapid Vienna riporta il glorioso club austriaco - come si suol dire - agli onori delle cronache pallonare d'Europa. Al De Kuip, per la finale di Coppa delle coppe, ci sono i grün-weißen insieme all'Everton. Johann "Hans" Krankl ha appena sfornato un hit gettonatissimo, una terribile cover di Paul Anka (in versione deutsche), ma in campo si mette a cantare quando sugli spalti sono rimasti solo i supporters dei Toffees, in attesa della cerimonia di premiazione. Chissà se ha ricevuto qualche applauso.
2002
Il magico colpo di Zinedane
Il magico colpo di Zinedane
Il dream team madridista, guidato da Vicente del Bosque, si può avvicinare alla "decima". In finale di Champions incrocia ad Hampden Park - dopo aver estromesso Barça e Bayern - i tedeschi del Leverkusen, una buona squadra con pedatori in fase di grande crescita. Ma l'asticella è troppo alta per loro, che non erano mai andati così lontano. Ciò nondimeno, quella dei Blancos non è una passeggiata, e la "nona" entra nella storia del pallone solo ed esclusivamente per merito di Zizou. Sullo scorcio del primo tempo, un mezzo campanile sganciato da Roberto Carlos in eretistica percussione sulla fascia sinistra si abbassa dalle parti del francese, appostato al limite dell'area. La coordinazione è perfetta, e il colpo a volo di sinistro uno spot consegnato gratuitamente all'Uefa per gli anni a venire. E' il gol che inchioda il risultato (due a uno) e (per qualche anno) l'albo d'oro europeo del Madrid.