1930
La Seleçao
Comporre la Seleçao non è mai stato semplice. E ci furono tempi in cui il Brasile giocava poco, anzi pochissimo. Basti pensare che, prima di esordire nel campeonato mundial a Montevideo, l'ultimo suo confronto con una rappresentativa nazionale risaliva al 1925, un match di Copa América contro l'Argentina. Poi, aveva affrontato in esibizione solo squadre di club, tant'è vero che, alle tornate successive del campionato sudamericano, il Brasile non partecipò, rifacendovi capolino solo nel 1937.
In Uruguay andò una rosa sostanzialmente priva dei pedatori paulisti; non c'era nemmeno Friedenreich - per dire: è come se Pozzo nel 1934 avesse deciso di non convocare Meazza e nemmeno i giocatori della Juventus. Una squadra modesta, e comunque (come sempre) con grandi ambizioni, subito però ridimensionate dalla Jugoslavia, unica rappresentante della Mitteleuropa - ma, a conti fatti, la migliore compagine europea del torneo.
Già. Naturalmente erano favoriti i carioca; invece, dopo venti minuti Aleksandar Tirnanić (foto), ala destra del Beogradski Sport Klub (più tardi OFK), aveva già mandato all'aria tutti i loro programmi.
A lui l'onore d'essere stato il primo a perforare lo stravagante assetto difensivo della Seleçao in una partita di Coppa del mondo.
Lingua calcistica prevalente del Sudamerica, nel 1930, era ancora lo spagnolo.
CinetecaIn Uruguay andò una rosa sostanzialmente priva dei pedatori paulisti; non c'era nemmeno Friedenreich - per dire: è come se Pozzo nel 1934 avesse deciso di non convocare Meazza e nemmeno i giocatori della Juventus. Una squadra modesta, e comunque (come sempre) con grandi ambizioni, subito però ridimensionate dalla Jugoslavia, unica rappresentante della Mitteleuropa - ma, a conti fatti, la migliore compagine europea del torneo.
Già. Naturalmente erano favoriti i carioca; invece, dopo venti minuti Aleksandar Tirnanić (foto), ala destra del Beogradski Sport Klub (più tardi OFK), aveva già mandato all'aria tutti i loro programmi.
A lui l'onore d'essere stato il primo a perforare lo stravagante assetto difensivo della Seleçao in una partita di Coppa del mondo.
Lingua calcistica prevalente del Sudamerica, nel 1930, era ancora lo spagnolo.
Tratto da Michele Ansani, Lenta può essere l'orbita della sfera
1940
Fritz, Ihr Wetter
La Romania, protetta dal Reich nei confronti dell'invadente Unione Sovietica, manda i suoi pedatori a Francoforte per tenere allenati i gloriosi giocolieri tedeschi. L'arbitro è italiano, e la partita una farsa agonistica. Della quale viene data puntuale notizia dai giornali di casa nostra. Puntuale? Non troppo. "Ad onta della tenace resistenza opposta dai romeni, la squadra germanica, nettamente superiore, ha battuto largamente gli ospiti per 10-3" (La Stampa). Largamente, sì, ma i gol erano solo nove. Più preciso Il Littoriale, che sottolinea tuttavia la grande prestazione del viennese Hahnemann, un autentico trascinatore. D'altra parte - questa era la premessa - ben quattro esordienti presentava per l'occasione l'undici assemblato da Sepp Herberger. Tra di loro, un ragazzino di Kaiserslautern, colui che, a distanza di qualche decennio e non senza polemiche, la Deutscher Fußball-Bund designerà come il miglior calciatore tedesco di sempre: Fritz Walter.
1979
El Vasquito
Si spegne, a Montevideo, Santos Urdinarán. El Vasquito "era un jugador completísimo y uno de los que más glorias le ha dado a nuestro fútbol. Se destacó en los cinco puestos de la delantera, era veloz, de preciso remate y muy solvente en el pase". Giocò nel Nacional, e naturalmente nella Celeste per tanti anni. Vinse titoli nazionali e olimpici, e naturalmente - sebbene non da protagonista - la coppa del mondo nel 1930.
Profilo- Vedi anche le partite del 14 luglio in Cineteca