26 luglio

1966
God save us all

Nobby Stiles, il giocatore più cattivo nella storia del football, anzi la cattiveria fatta giocatore, lo sdentato e miope Nobby Stiles ha una sola missione: impedire alla Pantera di graffiare, di assalire, di fuggire, di correre, di tirare. Lavoro sporco - tanto si è visto, gli arbitri tollerano qualsiasi cosa, pur di favorire i Leoni.  "Stiles aveva l'ordine di giocare come suo solito": Ramsey non ha molto da dire. Ehi, un momento. Giocare? "Beh, quello è il mestiere di Bobby Charlton". Laconico. In effetti, i due diavoli rossi sono complementari. Charlton - che chissà se ha davvero solo trent'anni, ne dimostra il triplo - costruisce e conclude, quella contro il Portogallo è una delle sue migliori prestazioni in carriera. Il duello con Eusébio (questa mania di ridurre tutto ai 'duelli') ha un vincitore sicuro. Ma date a Stiles la maglia del Portugal e stiamo a vedere quel che succede. Eusébio è in lacrime (foto), mica perché ha perso: non si è divertito, ha visto poco la palla. Ehi, un momento! Era la semifinale della Coppa del mondo. Si giocava a Wembley, certo. Hanno vinto gli inglesi e gli inglesi sono in finale. Contro i tedeschi. E va bene. Cantiamo tutti insieme, boys. "O Lord, our God, arise, / scatter her enemies, / and make them fall. / Confound their politics, / frustrate their knavish tricks, / on thee our hopes we fix, / God save us all".