10 agosto

1969
Lezione di Tostão alla Ciudad Universitaria di Caracas

Accecante nella prima metà dei 1960s, la stella di Pelé si offuscò leggermente dopo il mondiale inglese, ma tornò a brillare di luce intensa sul finire del decennio, mentre O Rei avvicinava il suo tempo a quello in cui un calciatore di solito imbocca il viale del tramonto. La qualificazione alla fase finale della Coppa Rimet del 1970 non era certamente a rischio, ma le prestazioni della Seleçao nell'estate precedente furono davvero scintillanti: e la sicurezza di andare sugli altipiani arrivò con un cinque a zero rifilato al povero Venezuela nella Ciudad Universitaria di Caracas.

Come si sa, Pelé non era l'unico astro di quell'undici divenuto - non senza incidenti di percorso - meraviglioso ed epocale. C'era, per esempio, Eduardo Gonçalves de Andrade, in arte Tostão (monetina). A Caracas, come in altre circostanze, fu lui il mattatore. Fece tre gol, da aggiungere ai tanti che in quel mese di agosto segnò negli stadi del Sudamérica. Tostão era giovanissimo, tra i più giovani della Seleçao; ma, proprio nel 1969, subì un distacco della retina che lo costringerà ad abbandonare il calcio nel 1973, a ventisette anni non ancora compiuti. C'è da chiedersi cosa sarebbe potuto diventare, senza quell'incidente e senza la paura che ne derivò. Infatti, nonostante una carriera così breve - ma intensa -, è considerato uno dei più grandi giocatori nella storia del Brasile, e tra i più grandi in assoluto. "A ele bastava um palmo de grama para encantar o mundo com dribles e gols jamais sonhados antes" (Roberto Francis Drummond). 
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