12 agosto


1964
Mario Rodriguez Varela

I primi anni della Copa Libertadores de América sono una sequenza di brevi egemonie. Egemonie durate non più di un biennio. Al breve ciclo del Peñarol seguì quello del Santos; al ciclo del Santos quello dell'Independiente di Avellaneda. E' dunque una serie storicamente significativa: Uruguay, Brasile, Argentina. Per ultima, l'Argentina. Occorre riconoscere all'Independiente di aver compiuto notevoli imprese, poiché nel 1964 eliminò il Santos (privo tuttavia di Pelé) in semifinale, e l'anno dopo diede la paga al Pinerolo nel partido de desempate. Ma restiamo al 1964. La gara di andata, il 6 agosto al Centenario di Montevideo contro il Nacional, finisce senza reti. Alla Caldera del Diablo, nel redde rationem del 12, il solo gol, decisivo, è segnato da 'Mariucho', com'era soprannominato Mario Rodriguez Varela.
Varela? Già. In fondo, Baires e Montevideo mescolano i nomi dei loro figli e delle loro storie, che scorrono lungo e insieme al Rio che le separa.



1967 
Quando a Old Trafford si levò un epico mormorio

United campione d'Inghilterra, e Hotspurs vincitori della FA Cup. Grandi squadre, ai tempi: il 12 agosto 1967 diedero il via alla nuova stagione disputandosi il Charity Shield a Old Trafford. Finì con un bel 3-3. Per i Red Devils protagonista indiscusso fu il numero 9, il falso centravanti per eccellenza del calcio inglese: Sir Bobby Charlton. Il pelato diede prova delle sue abilità balistiche dall'inizio alla fine, ma il match è ricordato soprattutto per una 'prodezza' di chi difendeva i pali del Tottenham. Chi era? Ma certo: Pat Jennings (foto), un estremo decisamente longevo. Era giovane, allora, ma era già il titolare a White Hart Lane e nella rappresentativa nordirlandese. Beh, fece un gol. Come? Con un rinvio dalla propria area. Un epico mormorio si levò dalle tribune di Old Trafford.



1987
Vertice franco-tedesco

Amichevolmente, Germania e Francia si sono date appuntamento a Berlino. Tra un anno ci sono gli europei, in terra tedesca, e quando le due federazioni avevano pianificato l'estivo rendez-vous, si riteneva di mettere in cartellone un anticipo della finale. Detentori contro organizzatori, prove di scena e misurazione di forza. La Francia, tuttavia, ha un problema. Anzi due, e non è semplice dire quale sia il più grave. Intanto, il re ha abdicato: niente europei, e niente più partite per Michel Platini. Inoltre, i galletti difficilmente riusciranno a qualificarsi per la fase finale del campionato, visto che hanno già perso in casa con i russi e non sono riusciti ad espugnare l'inespugnabile fortezza di Leipzig - già, siamo ancora ai tempi delle due Germanie. Depressi e preoccupati, i Bleus concedono a Rodolfino Voeller una doppietta nei primi dieci minuti, ma presentano per l'occasione un promettente giovane, una futura star, che non a caso rende meno scontata la partita e l'inevitabile sconfitta: Eric Cantona.