25 agosto

1967
Rispetto per la Lega Pirata!

E certo, che colpa ne hanno gli organizzatori? Chi poteva pensare che su New York piovesse ininterrottamente per giorni e giorni, alla fine di agosto? Qualcuno dirà: di solito, a pallone, si gioca anche quando piove. E, di fatto, è ciò che pensano anche quelli del Santos e l'allenatore dell'Inter. Del resto, le due squadre hanno in programma un fitto calendario di amichevoli, il rinvio di una sola di queste manda a pallino la preparazione e costringe ad accumulare stanchezze impreviste. Dunque, si gioca o no? No, si rinvia a domani. E perché? Prevendita fiacca, dicono. Ma - soprattutto - perché allo Yankee Stadium il campo sarebbe talmente zuppo che - aggiungono i tenutari del medesimo - giocandoci "con più di dieci millimetri di acqua a terra" ne verrebbe rovinato, impedendo così la disputa (prevista domani pomeriggio) di una partita della 'Lega Pirata'. Tutto vero, lo scriveva Gianni De Felice sul Corriere. Ma cosa diavolo era la 'Lega Pirata'? Facendo opportune ricerche, l'abbiamo capito. Ma una spiegazione sarebbe lunga e - tutto sommato - la cosa non interessa a nessuno.


2000
Jardel stasera gioca nel Gala e dà la paga ai Galácticos

Se n'è andato Hakan Sukur, e pazienza. Ma è arrivato Mario Jardel, e tanto basta. A Istanbul è un'altra notte di festa, dopo la Coppa UEFA arriva anche la Supercoppa. Un'annata fantastica. Nello stadio ultra-moderno del Principato, il Gala schianta i Galácticos: ai supplementari, ma solo perché l'arbitro regala un penalty al Real. Ai supplementari, ci pensa Jardel: doppietta. Ciao Luis. Luis Figo, appena arrivato anche lui. Ciao Luis, gli fa Mario. Jardel, del resto, ha appena iniziato a girare il mondo, e al Gala resterà una sola stagione. Prima di sbarcare in Turchia aveva segnato valanghe di reti nel Porto, che aveva scommesso su di lui dopo qualche stagione non esaltante in patria, nel Vasco e poi nel Gremio. Un anno in Turchia, un gol a partita. Poi andrà nello Sporting (a Lisbona), poi in Inghilterra (Bolton), in Italia (Ancona), poi in Argentina (Newell's), poi in Spagna (Alavés), poi tornerà in Brasile (Goias e Beira-Mar), poi ha nostalgia del Mediterraneo e firma per l'Anorthosis Famagosta, poi è curioso di visitare l'Australia (Newcastle's Jets), poi tre anni (e quattro squadre) in Brasile (Criciuma, Ferroviario, America, Flamengo Piauí), poi fa mente locale e quattro conti ("dove non sono ancora stato? Ma certo, in Bulgaria!"), eccolo per un anno a Varna, poi un altro in Amazzonia (a Manaus, nel Rio Negro), e poi a godersi il deserto saudita, a Buraidah. Ma non ha più vissuto una serata come quella del Louis-II, e nessuno sa dire con certezza cosa cercasse (oltre, forse, al quattrino) in questo suo inesausto girovagare.
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