La bacheca dei Blues
Il petroliere russo non è ancora arrivato, ma i Blues hanno già riaperto la bacheca (chiusa da quasi trent'anni) e arricchito il loro palmarés. E' il Chelsea degli italiani, di nascita o di adozione: Vialli, Zola, Casiraghi, Di Matteo, Desailly. Nello stadiolo del principato, completa la sua piccola ma significativa tripletta. Aveva vinto la coppa d'Inghilterra nel 1997, e vincerla significava ancora iscriversi alla coppa delle coppe. Nel 1998 sollevava la coppa delle coppe, e sollevare la coppa delle coppe significava iscriversi alla supercoppa d'Europa. Nello stadiolo del principato c'è il Real, che ha beffato la Juventus in tarda primavera - tanto per cambiare. Anche nel Real gli italiani (di nascita o di adozione) non mancano: Panucci, Roberto Carlos, Seedorf. Detta così, sembra una festa del calcio. Invece la partita è orrenda. Tant'è che, a un certo punto, Vialli vorrebbe togliere Zola; ma è proprio il sardo che (con un gioco di gambe per lui facile facile) si cucina Hierro e offre a Gustavo Poyet (foto) il pallone da scagliare alle spalle di Bodo Illgner. Questo succede quando alla fine manca davvero poco, e i Blancos non digeriscono la portata. A Londra possono preparare la targa e fare altro spazio in bacheca.