Ritorno al Sant'Elena
Inizia la Serie A: a Venezia è ospite quel che resta del Toro, cioè nulla o quasi. Prima della partita viene scoperta una lapide in onore di Mazzola e di Loik, di Ballarin e di Petron. E' ancora difficile fare i conti senza il passato e l'atmosfera è surreale. Il pubblico veneziano incita i granata, il Venezia sbaglia un calcio di rigore. E i granata vincono la partita, uno a zero, trovando il gol a un respiro dalla fine. Espugnando cioè quel campo (foto) su cui il Grande Torino non era mai riuscito a passare.
Tabellino
1963
Paul May si è stancato di perdere
Nel tabellone degli ottavi di finale, Euro '64 propone una sfida 'interessante': Olanda-Lussemburgo. Pochi i precedenti fra le due nazionali, e tutti risolti in facili goleade arancioni. Con un un'unica eccezione, ma era il 1940, e l'XI del ducato sbancò il de Kuip con un pirotecnico cinque a quattro. Ora si fa sul serio, ma che il match sia ritenuto dai più una formalità è dimostrato dal colpo d'occhio dell'Olympisch Stadion di Amsterdam, pieno solo a metà. Ben diverso era il panorama a maggio, quando qui venne in esibizione il Brasile di Pelé, tanti quattrini (probabilmente) in cambio di una sconfitta. Insomma, uno squadrone che mette sotto i bicampeones che problemi può avere a sotterrare il Lussemburgo? Infatti passano cinque minuti e Nuninga scova il sentiero che introduce a una passeggiata di salute. Ma è esattamente in questo momento che a Paul May, attaccante dell'Association Sportive La Jeunesse d`Esch sur Alzette, cominciano a girare le scatole. Veste per la quindicesima volta la casacca lussemburghese, cinque anni di poche soddisfazioni; sì, qualche gol, ma solo sconfitte: quattordici consecutive. "E' ora di dire basta", avrà pensato tra sé e sé. Così infila il pareggio (l'azione del gol nella foto) e motiva i suoi a una strenua resistenza. Finisce uno a uno, il morale degli olandesi è sotto i tacchi, sicché in ottobre ricambieranno la visita e riusciranno nell'impresa di farsi battere e sbattere fuori dal torneo. Complimenti!