6 ottobre

1957
Le illusioni di Gusztáv Aspirány

Volati altrove i due grandi stoccatori, l'Ungheria è tornata ad essere una squadra normale. A qualunque squadra capiterebbe, dovesse perdere improvvisamente due tra i più forti giocatori del mondo. Chi li può sostituire? Chi indossa le maglie numero otto e numero dieci, quelle che erano di Kocsis e di Puskás? Bisogna individuarli in fretta, poiché il torneo di qualificazione per la Coppa Rimet del '58 non è iniziato benissimo. Anzi. Il successore di Sebes, Bukovi Márton, non incollerà la panca magiara al proprio deretano, e fatica a individuare soluzioni convincenti. Però oggi, al Népstadion, c'è un test-match contro i francesi (una bella squadretta), e il dieci va sulle spalle di Gusztáv Aspirány, attaccante dell'Ujpest. L'aveva già provato Sebes, nel '53, schierando a Sofia le seconde e le terze linee. Aveva deluso, e non era già più un ragazzino. Ora, di anni ne ha trentadue e gli è data una seconda chance. La sfrutta bene, perché marca i due gol del successo ungherese. Ma è un exploit che non avrà seguito. Infatti, la giostra riprenderà a girare nella prossima partita, e di Aspirány nessuno sentirà mai più parlare. Forse, in un altro tempo, in un'altra squadra, la sua vicenda sarebbe stata diversa. Chissà. Ma il suo destino è stato simile a quello di molti che hanno dovuto, magari per un solo giorno, indossare la maglia che prima di loro avevano indossato i pedatori leggendari.
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