Milano secondo
Suo fratello era il capitano della Pro Vercelli, e anche lui militava nella Pro, in famiglia si mietevano titoli ogni anno. Sapeva giocare bene al pallone. Sapeva attaccare e difendere, indifferentemente. Ma poi arrivò la guerra. Andò al fronte, in fanteria. Si è ancora ragazzi, e le probabilità di tornare a casa vivi non sono poi tante. Felice Milano, fratello di Giuseppe, dal quale lo distingueva un ordinale (Milano II), morì a Zagora, l'11 novembre del 1915, in una delle tante battaglie combattute sull'Isonzo, a ventiquattro anni.
Profilo
1987
Il colpevole
Il portiere dello Rijeka, Mauro Ravnić, esce alla fine del primo tempo e la maglia della nazionale jugoslava non la indosserà più. Mai più. E' chiaramente lui, il colpevole. Ha dovuto rispedire a centrocampo la bellezza di quattro palloni in venticinque minuti. E nella partita decisiva. "Battiamo gli inglesi e andiamo in Germania", era l'ordine di Ivica Osim, uno di coloro che nel '68 fecero tremare l'Italia nella finale del campionato d'Europa e che adesso siede in panca. "Sarà mica così difficile vincere contro l'Inghilterra", avrà mormorato tra sé e sé. Difficile dire se avesse ragione o meno. Certamente, una compagine di rango non dovrebbe prenderne quattro, e soprattutto non in casa, lasciando che il match sia chiuso già prima della metà del primo tempo. Ora, immaginate i trionfalismi della critica british. Lasciate che suonino le loro trombe, arriverà l'estate, e il pallone si sgonfierà rapidamente, come al solito: maledetto football!