Zio Uccio
Fu lui a riportare la nazionale d'Italia là dove non era più stata nel dopoguerra, cioè al vertice del calcio mondiale; eppure, di lui si preferivano ricordare i giudizi sui coreani, l'assurdità della staffetta in México, il 'vaffa' ricevuto da Chinaglia e l'ingloriosa ritirata dalla Germania nel '74. Non che, da calciatore e poi da allenatore in squadre di club, avesse mai prodotto cose strabilianti. Ma sulla panca degli azzurri c'era lui nel '68, e c'era lui all'Azteca il giorno di Italia-Germania. "Dicono che il tempo sia galantuomo. Fosse così anche la morte, Ferruccio Valcareggi (zio Uccio per i suoi giocatori) si scrollerebbe finalmente di dosso vecchie etichette inopportune se non ingiuste, che ricordano solo i bassi e non gli alti della sua carriera di allenatore" (Gianni Mura). Valcareggi si spegne, a Firenze, il 2 novembre 2005.