5 dicembre

1909
Rissa alla Cajenna

Il 5 dicembre 1909 si giocò la quinta giornata del campionato di Prima Categoria, e il Milan se la vide con l'Andrea Doria, a Genova, sul campo (la 'Cajenna') contiguo allo spazio nel quale stava per sorgere l'impianto di Marassi. La partita finì 4-4, ma non fu omologata per incresciosi incidenti occorsi sul campo di gioco. Un "vivacissimo incidente" anzi, riportò il 'Corriere della Sera'. Cosa accadde? Verso la fine del primo tempo, sul 3-1 per il Milan, Bosshard, "del Milan Club, ebbe cadendo a lussarsi una spalla. Quindi, ripresosi il gioco, Merli, ala destra dell'Andrea Doria, diede un calcio all'half-back Diment del Milan Club. Il calcio, secondo alcuni, fu involontario; ma secondo altri fu dato proprio nell'eccitazione rabbiosa del gioco, poiché il Merli non aveva nemmeno vicina la palla. Il Diment, che è inglese e boxeur di prima forza, ebbe a risentirsi e vibrò un terribile pugno al viso del Merli, producendogli una larga ferita, guaribile in una diecina di giorni. Il pubblico invase il campo e si strinse intorno ai milanesi, prendendo parte alla disputa. Occorsero per lo meno venti minuti perché la calma seguisse il deplorevolissimo incidente e al conflitto tra pubblico e giocatori". Poi la partita finì con il risultato che si è detto. "Inutile dire che l'incidente odierno è assai commentato nel nostro mondo sportivo", concluse colui che raccolse telefonicamente, nella notte del 5, la testimonianza di quanto accaduto a Genova.
Nella foto (recuperata da magliarossonera.it), il Milan di quella infelice stagione. Diment è l'ultimo a destra della fila di mezzo.


1954
Largo Argentina

Doppia coincidenza. All'Olimpico incrociavano incestuosamente i bulloni (come mai era accaduto sino ad allora) le nazionali d'Italia e d'Argentina; sulla panchina azzurra debuttava Alfredo Foni (foto), cioè colui che applicando il catenaccio aveva appena portato l'Inter a due scudetti consecutivi, fra il disprezzo generale della critica e i mugugni del pubblico (quello di fede non interista, va da sé). D'altra parte, la nazionale era reduce dall'inattesa scoppola subita in terra elvetica, e la federazione aveva a lungo esitato prima di assumere decisioni e rimettere in pista una nostra rappresentativa. Anni bui per il football nostrano, si sa. Non che gli argentini, all'epoca, vivessero giorni felici e producessero risultati brillanti. Loro, per il mondiale svizzero, non avevano neppure provato a qualificarsi; e, in Sudamerica, un torneo continentale non si svolgeva dal 1947. Hanno ora in panca un'antica gloria, niente meno che Guillermo Stábile, il che non li garantisce dai propri antichi 'vizi'. Giochicchiano gradevolmente, come da tradizione, ma si lasciano infilare senza opporre grande resistenza. L'Italia vinse così il primo derby, ma certo il futuro non le apparve improvvisamente più roseo.
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