Vizi antichi
Beh, il 2 gennaio 1955 a Firenze la storia è brutta. C'è il derby dell'Appennino, e chi arbitra? Il giovane Giulio Campanati. Sì, lui, allora poco più che trentenne, protagonista più avanti di una carriera dirigenziale ad altissimo livello. La partita è accesa, ma Campanati commette alcuni errori che sembrano evidenti. Tutti a favore del Bologna, dicono le cronache. Non vede falli di mano in area, non fischia posizioni di off-side segnalate dal guardalinee, espelle un giocatore viola (Magnini). Capita, si sa. Sugli spalti monta un certo nervosismo, che (non improvvisamente) esplode. Dal settore opposto alla tribuna d'onore, la gente tracima in campo. Campanati e i suoi collaboratori fuggono verso gli spogliatoi; l'arbitro, vicino al sottopassaggio, riceve un paio di botte in testa. Gli tirano addosso di tutto. Protetto dalla polizia, Campanati lascia lo stadio. Partita sospesa: il Bologna conduceva per tre reti a una.
Setimana INCOM 1972
Scende la pioggia
Come non di rado capitava, squadre e squadroni di Milano e Torino s'incrociano nella stessa domenica: autostrade ingolfate e stadi pieni. A San Siro c'è Inter-Juventus (sfida di vertice), la polizia spara lacrimogeni sugli aspiranti portoghesi, Prisco dice che lo stadio è ormai troppo piccolo e ce ne vorrebbe uno da settecentomila posti (testuale). Invece al Comunale c'è Torino-Milan, ma piove e gli spalti presentano una distesa di ombrelli (foto). Ma ha piovuto troppo poco, purtroppo per il Toro. Perché? Perché la società ha stipulato con Moschino e Puja (già calciatori granata, e rappresentanti di una compagnia di assicurazioni) uno speciale contratto. Occorreva cautelarsi contro i rischi del maltempo. E dunque l'assicurazione è tenuta a versare cinque milioni di lire ogni maledetta domenica quando, nell'ora che precede la partita, cadono almeno due millimetri di pioggia. "Ieri, un'ora prima della partita, è stato messo in azione sul campo un idrometro, con Puja e iI dottor Bonetto che fungevano da controllori. Quando l'arbitro ha dato il fischio d'inizio erano caduti un millimetro e mezzo di pioggia: «una volta tanto — ha commentato il dr. Bonetto — ho fatto il tifo perché piovesse. Mezzo millimetro di pioggia in più non avrebbe danneggiato ulteriormente l'incontro e noi avremmo attenuato la rabbia per il misero incasso». Sembra che Puja abbia fatto il 'tifo' contro il Torino", e vai a fidarti degli ex (La Stampa, 3 gennaio 1972). Altro da dire, su quelle due partite nelle quali non si vide lo straccio di un gol, non c'è.
Mazurka
Mazurka era uno capace di ipnotizzare anche Pelé. "Ho giocato contro tanti portieri, ma solo lui mi incuteva il timore di sbagliare. Non lo dovevi guardare, perché ti impietriva. Ti restava solo la possibilità di ragionare sui movimenti della sua ombra, perché se volevi vedere le sue intenzioni eri perduto". Già. Ladislao Mazurkievicz, il grande portiere del Peñarol e dell'Uruguay. E di varie altre squadre, in Sudamérica e in Europa, ma soprattutto in Sudamérica, dove alzò tutti i trofei che era possibile alzare. Mazurka si spense, a Montevideo, il 2 gennaio 2013.
Ibrox Park Disaster
"He took me back into the ground and across the pitch. It occurred to me that if every young boy's dream was walking on the turf, this wasn't how I wanted to do it. There were bodies lying around on stretchers."
Alla fine dell'Old Firm, la pressione dei tifosi provoca il crollo della Western Tribune Stand, appena costruita. Sessantasei le vittime, e centinaia i feriti.
BBC: testimonianze: 1 -2 | Telegraph | Daily Record | Video