El Divino
Nasce, a Barcellona, Ricardo Zamora. "Lo chiamavano el Divino. Per vent'anni fu il miglior portiere del mondo. Gli piaceva il cognac e fumava tre pacchetti di sigarette al giorno e qualche sigaro" (Eduardo Galeano, Splendori e miserie del gioco del calcio, p. 43). Giocò nel Barça, nell'Espanyol e nel Real, ma fu campione di Spagna solo con i Blancos. Poi allenò anche l'Atletico Madrid.
Pentavalida
Quelli che fecero l'Italia
Un breve necrologio appare sul Corriere del 22 gennaio, in sesta pagina. In basso. "In una casa di salute di via Lamarmora è morto ieri sera Umberto Meazza, socio fondatore dell'Unione Sportiva Milanese e uno dei pionieri dello sport calcistico italiano". Avvocato, ex giocatore, ex ginnasta, ex alpinista, Meazza (nessuna parentela con Peppino) fu il primo CT della nazionale italiana. Selezionò i 22 giocatori fra i quali sceglierne 11 da opporre alla Francia il 15 maggio 1910. Nel 1911 contribuisce a fondare l'Associazione degli arbitri italici. Già: ha fatto anche l'arbitro. Figura di grande rilievo nella protostoria del football nostrano. Se ne andava a soli 44 anni.
1968
Le dieu du football congolais
La Coppa delle nazioni d'Africa, con questa edizione disputata in Etiopia, stabilizza la propria frequenza. Contro i pronostici, il trofeo è sollevato dalla Repubblica del Congo, che in finale regola il Ghana, favorito e detentore del titolo. Basta un solo gol, e lo segna Pierre Kalala Mukendi (nella foto, a distanza di anni dall'evento), signore del calcio africano nei 1960s: "dans beaucoup de matches que j’ai joués, je crois que j’étais l’homme à abattre, mais je sortais toujours vainqueur". Consapevole immodestia.
Tabellino | Highlights | Kalala (profilo)
1970
Un quarto d'ora di celebrità
Per la quarta stagione consecutiva la vita del Napoli in Coppa delle Fiere si estingue negli ottavi di finale. Il vantaggio di una rete conseguito all'andata non è sufficiente a impedire la rimonta dell'Ajax. I lancieri hanno tuttavia faticato per archiviare la pratica. Le bizze di Cruijff (s'è già stufato di guadagnare due soldi ad Amsterdam) e l'ordinata difesa partenopea trascinano il match ai supplementari. Rinus Michels dispone però di un'arma letale e decide di metterla in campo: si chiama Ruud Suurendonk (nella foto). Potrà raccontare d'esser stato uno dei pochi (forse l'unico) capaci di segnare tre gol a Dino Zoff in un quarto d'ora.