Nello stadio dell'impero
Non a Wembley, ma a Gżira, oggi Repubblica di Malta. I Leoni d'Inghilterra esordiscono nell'isolotto, e l'evento è (come spesso capita con gli inglesi) storico. Si tratta dell'ultima partita di qualificazione per gli europei, serve una vittoria. Ramsey non è particolarmente preoccupato, e schiera diverse matricole: McFarland, Chivers, Royle, Harvey. Non è propriamente una generazione di fenomeni. La folla attende, fiera e compatta, il calcio d'inizio.
1894
Il figlio di Dio
Nasce, a Milano, Renzo De Vecchi. Precocità e limpida classe gli valsero il soprannome - e si racconta che gli capitasse di giocare con scarpe da passeggio e assoluta nonchalance. Nella tassonomia azzurra, risulta il più imberbe, e in tempi moderni avrebbe certamente superato (e di parecchio) le cento presenze. Vinse scudetti col Genoa, club cui passò dopo le prime stagioni al Milan. Fu espulso una volta sola, in un'epica sfida-spareggio contro la Juve caratterizzata da indicibili nefandezze arbitrali. Così, almeno, narrano le cronache dei tempi.
Profilo e documentazione
Espanyolistas di Barcelona
Destinati a grame stagioni da vivere nell'ombra del Barça, i supporters dell'Espanyol possono ancora raccontare con soddisfazione una favola, quella della Coppa vinta contro il Madrid nell'anno della Grande Crisi. Ma sarà favola o realtà? Gli albi ufficiali dicono che la partita ci fu, si giocò al Mestalla di Valencia, ed effettivamente vinsero i Periquitos. C'era anche un eroe? Sì, certo. Si chiamava Ricardo Zamora.