"Campeão da Libertadores da América pelo Grêmio, em '83, o ex-atacante César hoje é comerciante e mora na Praia de Atafona, município de São João da Barra". Già, César Martins de Oliveira vive tranquillo, d'altra parte a Rio è nato; non era un fulmine di guerra quando giocava, ma qualcuno ancora se lo ricorda. Se lo ricordano soprattutto a Porto Alegre, dove è stato per una sola stagione - reduce da deludenti annate a Lisbona -, una stagione in cui giocò poche partite e fece pochissimi gol. Anche nel ritorno della finale di Copa Libertadores con il Peñarol non era inserito nell'undici titolare. Entrò appena in tempo per avventarsi su un pallone che, maltrattato da Renato Portaluppi, stava per sfracellarsi da altezze impensabili vicino al palo destro della porta uruguayana. César riuscì a fare in modo che atterrasse proprio sulla sua testa, docilmente poi rimbalzando in rete. Fu il gol che sancì il primato del Tricolor Gaúcho sul continente sudamericano, nell'anno migliore della sua storia. Per César Martins de Oliveira, fu il gol che diede significato a una carriera.