Morte di un gladiatore
Del trio dei ragionieri, il primo ad andarsene fu Umberto Caligaris. "E' la passione per il giuoco del calcio che lo ha ucciso", scrive Monsù Poss su La Stampa. Già: non aveva nemmeno quarant'anni, ma tanti problemi di salute. Problemi al cuore. "Operato una prima volta, poi una seconda ed una terza, si era salvato per miracolo. Le operazioni e le lunghe sofferenze lo avevano lasciato malconcio, rattoppato. Secondo il parere dei medici, avrebbe dovuto evitare con ogni cura, e per sempre, le emozioni e gli sforzi fisici. Berto, invece, non appena la sua meravigliosa fibra gli aveva ridato forze e steso come un velo sulle menomazioni interne, era ritornato al giuoco. Non ci aveva pensato tanto: non poteva starne lontano. Era tornato alla carriera dell'allenatore". Allenava la Juve, la sua seconda squadra. Giocava a pallone, nel pomeriggio del 19 ottobre 1940, allo Stadio Militare di Torino, insieme ai suoi vecchi amici e compagni, Combi e Rosetta. Pochi minuti, poi si accascia. Aneurisma, niente da fare.
Eupallog Pentavalide
Eupallog Pentavalide