Quattro chiacchiere per il progresso del football
William McGregor, scozzese, è il presidente dell’Aston Villa, ma anche della English Football Association.
Rimugina. Le sue responsabilità sono grandi.
Il calcio, certo, è una bella cosa, ma non tutto ancora funziona come potrebbe, pensa. C’è la Challenge Cup, competizione meravigliosa, tuttavia i pedatori di professione vi sono tollerati solo se hanno abitato per qualche anno a distanza di una passeggiata dallo stadio del proprio club.
Che stupida regola, pensa dandosi una manata in fronte. Se ne possono immaginare le conseguenze. Troppe partite d’esibizione, una dopo l’altra, e quelle importanti spesso annullate per un futile motivo, un disguido, un equivoco, un litigio.
McGregor, dopo avere a lungo meditato, escogita. Decide che è venuto il momento. Scrive ai colleghi, i presidenti del Preston North End, del Blackburn Rovers, del West Bromwich Albion e così via. Li invita a un pourparler.
Il 23 marzo 1888, in un albergo di Londra, senza particolari solennità si tenne l’incontro. Gente che non aveva tempo da perdere. Rapidamente si venne al dunque, definendo nei dettagli il progetto: la Football League, cioè un vero campionato inglese. Con regole di partecipazione e di ingaggio condivise. E partite regolari, a cadenza settimanale.
Era cresciuto in fretta, il gioco. Tranquillo e sereno, nei verdi prati di casa. Ora diventava adulto.
Profilo
1958
La sconfitta che non mortifica
La cara vecchia Austria scende in campo contro la vecchia cara Italia per la Coppa Internazionale. Per quell'antica e prestigiosa competizione, al Praterstadion - oggi un prato bianco e luccicante, completamente innevato - non si giocherà mai più. Sì, è la classica ultima volta. Tra i molti spettatori presenti serpeggia forse un po' di nostalgia. Le due rappresentative - un tempo grandi, anzi grandissime - sono in declino: irreversibile quello austriaco, momentaneo (ma protratto) quello italiano. Alfredo Foni schiera cinque esordienti, nessuno di loro farà molta strada in azzurro. Vincono gli austriaci nel tripudio, in rimonta, segnando due volte negli ultimi dieci minuti. A proposito di ultime volte: fu l'ultima sconfitta patita a Vienna dall'Italia contro l'antica rivale. Perlomeno, disse Monsù Poss, non fu mortificante.
L'astro nascente
C'è un ragazzino - non ha ancora diciotto anni - che nelle giovanili del Brasil sta facendo meraviglie. Gioca nel Cruzeiro, ma i club europei l'hanno già adocchiato. E infatti dalla prossima stagione traslocherà a Eindhoven. Oggi, intanto, c'è un'importante 'amichevole' della Seleçao, a Recife, con l'Argentina. D'estate si va negli USA, la macchina va messa a punto. Parreira porta il ragazzo in panchina, Bebeto fa due gol. Proprio il numero di Bebeto si alza a bordo-campo, quando mancano dieci minuti alla fine. Al suo posto entra il bocia, si chiama Ronaldo Luis Nazario de Lima. Ronaldo.
Cineteca- Vedi anche le partite del 23 marzo in Cineteca