16 dicembre

1961
Il mondo oltre l'ultima gradinata

Concetto Lo Bello dirige il traffico, di San Siro già conosce ogni zolla, e una volta tanto sul prato e nei dintorni non ci sono italiani. Anche sugli spalti sono pochi gli indigeni, e di chissà cosa curiosi. Il campo è neutro, non favorisce e non danneggia nessuno, e di questi ventidue pedatori è difficile dire se qualcuno tornerà mai da queste parti - sì, ci tornerà qualcuno del CDNA (poi CSKA) di Sofia, a incrociare la declinante Inter di HablaHabla fra qualche anno. In palio ora, tra Francia e Bulgaria, c'è semplicemente la partecipazione al settimo campionato del mondo, sulla carta è ovvio che dovrebbe spuntarla la Francia, ma la generazione di Kopa e Fontaine ha ormai esaurito il suo ciclo - gli anni d'oro del football à la rémoise -, e gli eredi non sono all'altezza. Basta un piccolo gol (fotogramma) all'inizio del secondo tempo, e i bulgari già si domandano se sporgendo lo sguardo oltre l'ultima gradinata del secondo anello non si veda per caso l'oceano, e in fondo all'oceano la benedetta terra del Cile.
Cineteca


1987
La terribile morte del 'Mastino'

Di coloro che giocavano nella Viola e si ammalarono per cause 'misteriose', il primo ad andarsene fu Bruno Beatrice, il Mastino. Non aveva ancora quarant'anni. Dolori alle ossa, alle gambe, febbre cronica, quasi tre anni di infinita agonia: leucemia linfoblastica acuta. Fino alla morte, occorsa il 16 dicembre 1987, ad Arezzo. Nessuno, sulla terra, gli ha ancora reso (e difficilmente gli renderà) giustizia.