18 dicembre

1955
Foni scende (per il momento) dalla graticola

Dopo l'Ungheria (affrontata a Budapest il 27 novembre: vedi) gli azzurri se la vedono con la Germania. All'Olimpico, in una giornata di tepore primaverile. L'Olimpico è stracolmo (fotogramma), a testimonianza di come gli italiani ignorino completamente la stampa austriaca, sulla quale dopo la partitaccia dei nostri al Népstadion si scrisse che, se quello era il calcio, la risposta giusta sarebbe stata disertare i botteghini. Foni, dal canto suo, ricorre al blocco della Fiorentina, impone un atteggiamento non eccessivamente prudente né sguaiatamente offensivo, ma i tedeschi (ancora sotto gli effetti della sbornia elvetica) fanno di tutto (compreso un autogol) per lasciarci vincere, e vinciamo. Due a uno, ja. Herberger non si preoccupa, Boniperti è scontento di se stesso (anche se ha segnato un gol), l'unico un po' turbato pare Fritz Walter, che ha una moglie italiana e (pure!) di nome 'Italia'. Foni, sulla graticola, ha già scritto una lettera di dimissioni, ma per oggi rinuncia a spedirla.
Cineteca | Le cronache di Monsù Poss